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Oggi piangiamo la scomparsa di un caro, vecchio amico, il Buon Senso, che fu con noi per molti anni.
Nessuno sa con precisione che età avesse, perché i suoi dati anagrafici vennero persi molto tempo fa in disguidi burocratici.
Il Buon Senso viveva secondo principi semplici e finanziariamente solidi (non spendere più di quanto guadagni) nonché ragionevoli strategie (gli adulti, non i bambini, siano al comando).
La sua salute cominciò a deteriorare rapidamente quando delle regole ben intenzionate ma eccessive presero il sopravvento.
Il Buon Senso perse terreno quando dei genitori attaccarono gli insegnanti per aver fatto il lavoro che loro stessi non erano riusciti a fare nel disciplinare i loro figli riottosi.
Peggiorò ulteriormente quando alle scuole venne richiesto di procurarsi l’assenso dei genitori per amministrare una lozione solare o un’aspirina a uno studente; ma venne impedito loro di informare i genitori quando una studentessa restava incinta e desiderava abortire.
Il Buon Senso perse la voglia di vivere quando le chiese divennero delle organizzazioni affaristiche; e i criminali vennero trattati meglio delle loro vittime.
Il Buon Senso subì un grave colpo quando non potevi più difenderti dai ladri nella tua stessa casa e il ladro poteva farti causa per essere stato assalito.
Il Buon Senso perse la volontà di vivere dopo che una donna non riuscì a capire che una tazza fumante di caffè era anche calda. Se ne rovesciò un po’ in grembo, e le venne subito dato un forte risarcimento.
Il Buon Senso è stato preceduto nella morte dai suoi genitori, Verità e Fiducia, da sua moglie, Discrezione, da sua figlia, Responsabilità, e da suo figlio, Ragione.
Sopravvivono i suoi quattro fratellastri:
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Non molti erano presenti al suo funerale perché pochi hanno realizzato la sua scomparsa.
(cronista anonimo)