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«Accogliamo con compiacenza l’offerta dei Ceri, che Ci è presentata del Clero Romano, dalle Famiglie Religiose dell’Urbe, da altre non poche venerate istituzioni della Nostra Roma pia e fedele; e mentre meditiamo il significato simbolico di questa collettiva oblazione, che Ci riporta alla storia complessa e secolare della festa odierna, ne apprezziamo l’alto valore spirituale, per il riferimento ch’essa ha con la celebrazione del mistero natalizio e con il culto a Maria Santissima, da un lato, per il segno di devozione affettuosa e filiale, dall’altro, ch’essa intende esprimere al Nostro apostolico ufficio, e per quello di augurale illuminazione al mondo delle anime, di cui vuol essere nello stesso tempo figura viva e gentile.
Lasceremo in silenzio svolgersi e prolungarsi nel Nostro cuore questa meditazione, alla quale i riti e le parole della Liturgia della Purificazione della Madonna, della Presentazione di Cristo e della benedizione dei ceri offrono grande abbondanza e singolare bellezza di temi religiosi, per limitare questa Nostra brevissima parola ad un paterno e sincero ringraziamento a quanti hanno voluto onorare l’annuale solennità recando a Noi questi splendidi ceri, meritando certamente a sé, e alle varie corporazioni così rappresentate, le grazie del Signore e la protezione di Maria Santissima, come si meritano e si avranno tosto la Nostra benedizione.»
(papa Paolo VI, festa della Candelora, 2 febbraio 1964)