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San Carlo Borromeo nacque ad Arona il 2 ottobre 1538.
Nel 1547 ricevette la sacra tonsura.
Nel 1559 viene eletto Papa Pio IV, suo zio, che lo chiama a Roma come suo stretto collaboratore.
Nel 1560 fu creato Cardinale e fatto Segretario di Stato. Lo stesso anno ricevete il suddiaconato e il diaconato per le mani dello stesso Sommo Pontefice. Spinse per la convocazione del Concilio di Trento, dove si spese egregiamente per abbattere le eresie dei protestanti sul Sacrificio della Messa, per il ripristino della disciplina nel clero secolare e regolare e per l’istituzione dei Seminari.
Nel 1563 fu prima ordinato Sacerdote poi Vescovo. Allo stesso tempo è pienamente coinvolto i lavori per la restaurazione della purezza del culto liturgico e per composizione del Catechismo Tridentino.
Nel 1564 fu eletto Arcivescovo di Milano: s'applicò con ogni sollecitudine a governare la chiesa affidatagli, secondo le riforme del concilio di Trento, ch'era stato terminato proprio allora, grazie soprattutto alle sue cure; e, per riformare i costumi sregolati del suo popolo, oltre la frequente celebrazione di sinodi, mostrò in se stesso un modello d'eminente santità. Lavorò moltissimo ad estirpare l'eresia dal paese dei Resi e degli Svizzeri, convertendone moltissimi alla fede cristiana.
Fu energico difensore della libertà della Chiesa. Appunto perché sollecito nel ristabilire la disciplina, dei sediziosi gli spararono contro, mentre pregava, una schioppettata, rimanendone illeso per mera protezione divina. Conservò intemerata la sua verginità, fu ammirabile nei digiuni e nelle veglie, sommamente caritatevole, solerte nella preghiera e, anche in vita, potente intercessore presso il trono di Dio.
Durante la peste che infierì a Milano, alienò tutto il mobilio di sua casa, senza riservarsi neppure il letto, dormendo di poi su una nuda tavola; visitava spesso gli appestati, li sollevava con affetto di padre e, amministrando loro i sacramenti della Chiesa colle proprie mani, li consolava in modo meraviglioso. Intanto facendosi mediatore presso Dio con umilissime preghiere, a stornare la sua collera, ordinò una processione pubblica, prendendovi parte con una fune al collo, nudi i piedi e insanguinati per gli inciampi, portando una croce, e offrendo se stesso come vittima per i peccati del popolo. Consunto dalle fatiche per la gloria Dio, morì il 3 novembre 1584.
Il 16 settembre 1602 Clemente VIII gli decretò gli onori dei Beati.
Il 1º novembre del 1610 Paolo V lo ascrisse fra i Santi.