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Signore, volevo -
Avrei voluto non punirli mai, non biasimarli mai.
Pensavo anche che con un po' di fortuna, non avrei mai dovuto dir loro cose spiacevoli...
Pensavo che sarebbe bastato, per riuscirvi, di "sapermi regolare"; e siccome ero proprio persuaso che sapevo...
Dimenticavo solo la natura umana.
Ci sono proprio delle persone da cui non ci si può cavar nulla.
Quando, un tempo, me lo dicevano, io sorridevo..."Che idea pessimista! Io cambierò tutto questo...".
Non ho cambiato nulla.
Ci sono delle persone da cui proprio non ci si può cavar nulla.
Delle persone con cui si fa fatica a vivere, per quanto ben disposti si sia.
Ricordati, Signore: "O gente infedele e perversa, fino a quando starò tra voi, e vi sopporterò? " (Luca, IX, 41)
Signore, la prima cosa che devo imparare da te, è di accettarli come sono.
Prenderli così come sono: l'atto fondamentale del vero amore.
Ammettere che non hanno niente di attraente -
Ammettere che sono senza intelligenza, senza finezza -
Ammettere che si credono sempre offesi, che si mostrano sempre diffidenti, anche quando ho fatto tutto ciò che ho potuto per essere giusto.
Non dirmi mai che, dopo tutto, "essi" non meritano tanto.
Signore, avevo voluto essere amato...
O piuttosto, ho voluto sedurre.
Avere il ruolo del giovane capo "amato dai suoi uomini"...
Erano cose da romanzo, Signore. Da cattivi romanzo.
Signore, anzitutto, perdonami di aver voluto sedurre.
Poi, aiutami, semplicemente, a lavorare per loro.
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