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Sono sempre le piccole cose a distruggere i matrimoni. Per esempio, una donna può girare per il Louvre, a Parigi, e vedere cinquemila quadri da togliere il fiato appesi alle pareti. Un uomo può girare per il Louvre, a Parigi, e vedere cinquemila chiodi infissi in quelle stesse pareti.
È questa la differenza fondamentale.
Non capisco che cosa, in un chiodo infisso nella parete, abbia il potere di spingere alle lacrime uomini forti e virili. La prima volta che mi accorsi di questo fenomeno fu una settimana dopo il matrimonio con mio marito.
Un giorno lo incrociai in cucina. Avevo un chiodino e un martello in mano.“Dove vai con quel chiodo e quel martello?” mi chiese, cominciando a impallidire.“Voglio fissare un portasciugamani alla parete”, dissi io.
Non sarebbe potuto sembrare più sconvolto se gli avessi detto che volevo infilare un paletto nel cuore di un vampiro.“E devi proprio ficcarlo nella parete?” “No”, dissi io, appoggiandomi al lavandino, “potrei appoggiare il portasciugamani nell’angolo. Potrei appenderlo a una corda legata intorno alla vita, oppure potrei farne a meno del tutto e tenere un bel cagnone peloso vicino al lavandino per asciugarmi le mani.”
“Ma che cos’hanno, le donne, che non riescono a sopportare la vista di una parete liscia e nuda?” borbottò lui.
“Ma che cos’hanno, gli uomini, che non riescono a sopportare la vista degli oggetti indispensabili appesi alle pareti?”
“Quali oggetti indispensabili?” chiese lui. “Di certo quello specchio in corridoio non è indispensabile.”“Hai detto lo stesso degli interruttori della luce.”Socchiuse minacciosamente gli occhi e io ebbi la netta sensazione che stesse per pronunciare la frase decisiva, quella che mi avrebbe dato il colpo di grazia. “Ti rendi conto”, disse lentamente, “che in questa casa non c’è una sola parete su cui si possano proiettare i nostri filmini?
E così la lotta tra chiodi e pareti nude va avanti da anni, in casa nostra.
Mio marito si è rifiutato di appendere un calendario sopra la mia scrivania perché dopo dodici mesi sarebbe diventato inutile. Si è rifiutato di appendere le foto dei bambini appena nati, perché poi gli sarebbero spuntati i denti e nessuno li avrebbe riconosciuti.
Mi ha impedito di mettere un gancio nel bagno, costringendomi a fare la doccia con l’accappatoio in mano. Mi ha impedito di appendere un orologio in cucina: secondo lui avrei dovuto attaccarlo a uno sbalzo della parete situata, guarda caso, proprio DIETRO il frigorifero.
A volte bisogna aver pazienza e aspettare la nemesi.
Ieri è passato su un chiodo con la macchina e ha forato.
(Erma Bombeck)
Fonte: “Se la vita è un piatto di ciliegie, perché a me capitano solo i noccioli?” di Erma Bombeck