Nato nel 1868 a Villeneuve-sur-Fère - tra la Champagne e le Ardenne - da famiglia benestante che lo educò nella religione cattolica. Dopo un periodo di scetticismo e di indifferenza ritrovò la fede nel Natale del 1886, momento primo di una "conversione" che doveva dare inizio a una ininterrotta ricerca religiosa caratterizzante l'intera produzione letteraria.
Nel 1890 abbracciò la carriera diplomatica vivendo per più di quarant'anni - prima come console e poi come ambasciatore - quasi sempre all'estero: New York, Shanghai, Tientsin, Praga, Francoforte, Amburgo, Roma, Tokyo, Washington, Bruxelles.
Non fu mai letterato di professione, ma lasciò tuttavia una vastissima produzione poetica (Vers d'exil, 1895; Cinque grandi odi, 1910; Cantata a tre voci, 1913; Corona benignitatis anni Dei, 1915; La messe là-bas, 1919; Poèmes de guerre, 1922...), teatrale (Testa d'oro, 1901; Lo scambio, 1901; Crisi meridiana, 1906; [ostaggio, 1911; L'Annuncio a Maria, 1912; Il pane duro, 1918; La scarpina di raso, 1927...) e saggistica (L'Art poétique, 1907; Positions et propositions, 1928-1934; Figures et paraboles, 1936...).
Ritiratosi dall'attività diplomatica nel 1935, visse tra Parigi e il suo castello di Brangues, trascorrendo gli ultimi vent'anni nel libero esercizio della letteratura e dell'esegesi biblica. Nel 1946 viene eletto Accademico di Francia. Muore a Parigi nel febbraio del 1955.