Menu principale:
L'automobile era una Lincoln bianca col tetto apribile e i sedili rossi, che i cattolici americani avevano regalato al Papa per i suoi spostamenti in India.
Dal 6 dicembre, gli abitanti della periferia di Bombay videro la Lincoln bianca, pilotata da un indù stracciato, girare i bassifondi della città.
Ad ogni deposito di immondizie si fermava. Scendevano due suore vestite col sari di cotonina bianca, frugavano tra i rifiuti, e spesso trovavano qualche fagottino di roba viva, palpitante: un neonato che una mamma aveva abbandonato perché incapace di nutrirlo.
Al «centro» delle Missionarie della Carità ce n'erano già più di cento, ben disposti a strillare e a succhiare il latte che venti caprette fornivano ogni giorno.
Poi, improvvisamente, la Lincoln bianca sparì. « Il regalo del Papa è stato molto prezioso, e mi ha causato una grande emozione — disse madre Teresa. — Ma ci siamo accorte che la benzina costava troppo, e abbiamo deciso di rinunciare all'automobile vendendola.
Un ricco indù mi ha offerto ventisette milioni: un prezzo di affezione, evidentemente, che io ho accettato. Metà in contanti e metà in terreno, su cui abbiamo cominciato a costruire la « città per i lebbrosi ».
Le suore continuarono lo stesso a girare per i bassifondi, in cerca di neonati, di moribondi e di lebbrosi. Ma ripresero il carretto a mano.
Fonte: “Madre Teresa di Calcutta”, Teresio Bosco,pagg. 5 e 6 -