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Una delle cose essenziali della vita umana, e a cui purtroppo molti cercano di sottrarsi, è la responsabilità personale.
Ogni volta che diciamo: «Non è stata colpa mia»; «È stato lui che ... »; «Sono stato costretto a ... »; «Non ho potuto far altrimenti...», cerchiamo scuse per giustificare la nostra condotta irresponsabile.
Se ho capito chi sono, se ho la piena consapevolezza dei miei diritti e dei miei doveri, se non dò all'opinione o al giudizio altrui un valore superiore alla "mia" opinione e al "mio"giudizio, ecco che non mi troverò più a dover dare la colpa agli altri.
Se ho fiducia nella mia capacità di discernimento, ecco che sarò pienamente convinto di ogni mia azione.
Se giudico l'operato o il pensiero altrui un errore, cioè contrario ai miei principi, ecco che non mi farò coinvolgere, ma avrò la forza morale di rifiutare ciò che altri vorrebbero impormi ..
Essere responsabili è la chiave per una vita consapevole e appagante.
Come il bambino, dopo aver lavorato a lungo con i suoi cubetti, ammira alla fine la sua opera dicendo orgogliosamente: «L'ho fatto tutto da solo», così anche noi dobbiamo sforzarci di operare su noi stessi, sulla nostra coscienza, sulla nostra psiche, per convincerci che la nostra vita è nelle nostre mani. Rendiamoci finalmente conto che la scelta è solo nostra.
Se voglio smettere di fumare, è inutile che io dica: «Però mi calma i nervi», oppure: «Nel mio ambiente tutti fumano. Mi è impossibile smettere». In questo modo cerco di togliermi di dosso la responsabilità di scelta, scaricandola su altri fattori.
«Volere è potere», dice il vecchio adagio. Ed è verissimo. Finché mi limito a dire: «Tenterò, farò del mio meglio, vedrò se ci riesco ... », non otterrò mai niente di positivo. «Tenterò» equivale a «non voglio», o «non mi sento all'altezza», oppure «non ho il coraggio di scelta definitiva».
Troviamolo, questo coraggio, e vedremo come la nostra esistenza assumerà una colorazione diversa.
Via il grigio del "ma", del "però".
Se metto il bicchiere sull'orlo del tavolo, è facile che cada a terra. Dopo sarà inutile prendersela col tavolo o col bicchiere, o magari con la corrente d'aria o la vibrazione di un treno di passaggio che ne hanno causato la caduta fisica.
La responsabilità è solo mia, in quanto stava a me prevedere quanto sarebbe potuto accadere e quindi poggiate il latte in mezzo al tavolo e non sull'orlo, o in frigorifero, o berlo direttamente.
Tutto quanto "ci circonda" può servire a rendere la nostra vita più comoda, più utile o più piacevole. Dobbiamo però fare attenzione a usare con criterio quanto è a nostra disposizione.
L'automobile può farci viaggiare velocemente accorciando le distanze, può condurci in cima a una vetta evitandoci la fatica della scalata. Può essere però anche strumento di rovina e morte se non sappiamo usarla con prudenza o se, peggio ancora, volontariamente la rendiamo artefice della nostra distruzione. Possiamo fare lo stesso con la ricchezza, con l'amore, con la bellezza, col potere.
Tutte cose splendide, se sappiamo usarle nel modo opportuno, per il fine vero per il quale ci sono state date.
(padre Anthony De Mello)