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San Carlo Borromeo, in un quadro raffigurante la morte con la falce in mano, fece togliere la falce e fece mettere una chiavina d'oro; perché, diceva il santo, la morte chiude la porta del tempo e apre quella dell'eternità, chiude il periodo della prova e apre quello della gioia. Infatti, la chiesa celebra l'anniversario della morte dei Santi come giorno del loro natale, della loro nascita in cielo.
La liturgia dice: Parti, anima cristiana, da questo mondo nel nome di Dio Padre che ti ha creato; nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio che ha patito per te; nel nome dello Spirito Santo, che in te è stato effuso, nel nome della santa e gloriosa Vergine Maria".
Nel Vecchio Testamento la morte appariva la maestosa giustiziera, colei che metteva fine alle cattive azioni degli empi e premiava i perseguitati.
Gesù, più volte, mette in guardia gli indifferenti. "Che cosa ti giova conquistare il mondo se poi perdi l'anima?"
L'insensato dice: "I miei granai sono pieni, la mia cantina è ricolma di ottimi vini, il mio gruzzolo è pingue. Cosa farò dunque? Mi rinchiuderò nei miei possedimenti e me la godrò". "Stolto, -
Alle cinque vergini stolte che non hanno saputo vigilare, lo sposo risponde: "In verità vi dico non vi conosco, vegliate dunque perché non conoscete né il giorno, né l'ora".
Clementissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, raccomanda al tuo Figlio Santissimo le anime degli agonizzanti, perché non temano l'ora della morte, ma protetti da te possano entrare nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.