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(Nella festa della Natività di Maria, 8 settembre 1964)
Tu, o Maria, appari nel mondo
come l’arrivo dell’aurora
che precede la luce della salvezza,
Cristo Gesù,
come l’aprirsi sulla terra,
tutta coperta dal fango del peccato,
del più bel fiore che mai sia sbocciato
nel devastato giardino dell’umanità.
È, la tua,
la nascita della creatura umana
più pura
più innocente
più perfetta
più degna della definizione
che Dio stesso, creandolo,
aveva dato dell’uomo:
immagine di Dio, bellezza suprema, profonda,
così ideale nel suo essere
e nella sua forma,
e così reale
nella sua vivente espressione
da lasciarci intuire
come tale primigenia creatura
era destinata al colloquio, all’amore del suo Creatore
in una ineffabile effusione
della beatissima
e beatificante divinità.
Ciò che doveva in Eva apparire
e svanire miseramente,
per un disegno di infinita misericordia Dio
faceva rivivere in te, Maria.
Tu, Maria, sei nata
Tu, Maria, sei nostra
Tu, Maria,
restituisci a noi
la figura dell’umanità perfetta
nella tua immacolata concezione umana,
stupendamente corrispondente
alla misteriosa concezione
della mente divina
della creatura regina del mondo.
o Maria,
incantevole gaudio delle nostre anime,
non fermare a te il nostro sguardo
se non per spingerlo a guardare più avanti,
al miracolo di luce e santità e di vita
che tu annunci nascendo e recherai con te,
Cristo Signore,
il Figlio tuo,
Figlio di Dio,
dal quale tu stessa tutto ricevi.
Maria, lampada portatrice del lume divino,
porta per cui il Cielo muoverà i suoi passi
verso la terra,
Madre che offri vita umana al Verbo di Dio,
tu sei l’avvento della nostra salvezza.
-
(da A. Bonetti, "Beata perché hai creduto -
Libreria Editrice Vaticana, in Appendice, pagg. 415-