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Dice il santo: "Vidi alcuni giovani che si affaticavano attorno ad una corda limacciosa, pendente dall'alto, e si sforzavano di arrampicarsi ed andare in alto; ma la corda cedeva sempre e veniva giù un poco, di modo che quei poverini erano sempre a terra con le mani e la persona infangate. Meravigliato di ciò, domandai cosa volesse significare quello che vedevo. Mi fu risposto: La corda è la Confessione; chi sa bene attaccarvisi, arriverà al Cielo, e questi sono quei giovani che vanno sovente a confessarsi e si attaccano a questa corda per potersi innalzare; ma vanno a confessarsi senza le dovute disposizioni, con poco dolore e poco proponimento. -
Vidi in seguito un altro spettacolo più desolante. Certi giovani di aspetto tetro avevano attorcigliato al collo un gran serpentaccio, che con la coda andava al cuore e sporgeva innanzi la testa e la posava vicino alla bocca del meschino, come per mordergli la lingua, se mai aprisse le labbra. La faccia di quei giovani era così brutta che mi faceva paura; gli occhi erano stravolti; la loro bocca era torta ed essi erano in una posizione da mettere spavento. Domandai il significato di ciò e mi fu detto: Il serpente stringe la gola a quegl'infelici e, per non lasciarli parlare in Confessione, sta attento se aprono la bocca per morderli. Poveretti! Se parlassero, farebbero una buona Confessione ed il demonio non potrebbe più niente contro di loro. Ma per rispetto umano non parlano, tengono i loro peccati nella coscienza, tornano più e più volte a confessarsi, senza mai osare di mettere fuori il veleno che racchiudono nel cuore. Va' a dire ai tuoi giovani che stiano attenti e racconta loro quello che hai visto."