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"Per tutta questa gente, e "anche per noi quando andiamo nel cammino del buio la Chiesa prega. La Chiesa prega! E prende su di sé questo dolore e prega."
"Pensiamo agli anziani lasciati da parte pensiamo agli ammalati, a tanta gente sola, negli ospedali". Per tutta questa gente, e "anche per noi quando andiamo nel cammino del buio la Chiesa prega. La Chiesa prega! E prende su di sé questo dolore e prega". E noi, "senza malattie, senza fame, senza bisogni importanti quando abbiamo un po' di buio nell'anima, ci crediamo di essere martiri e smettiamo di pregare". E c'è chi dice: "Mi sono arrabbiato con Dio, non vado più a Messa!". "Ma perché?". "Per una cosina piccolina". Francesco ha così rammentato che Santa Teresa di Gesù Bambino, negli ultimi mesi della sua vita, "cercava di pensare al cielo, sentiva dentro di sé, come fosse una voce che diceva 'Ma non essere sciocca, non farti fantasie. Sai cosa ti aspetta? Il niente!'".
"Tante volte passiamo per questa situazione, viviamo questa situazione. E tanta gente che soltanto pensa di finire nel niente. E lei, Santa Teresa, pregava e chiedeva forza per andare avanti, nel buio. Questo si chiama entrare in pazienza. La nostra vita è troppo facile, le nostre lamentele sono lamentele da teatro. Davanti a queste, a questi lamenti di tanta gente, di tanti fratelli e sorelle che sono nel buio, che hanno perso quasi la memoria, quasi la speranza -
stessi, sono esiliati, anche da se stessi -
da Papa Francesco, Omelia in S. Marta 30 settembre 2014