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Signore, è pesante non conoscere mai un momento di serenità.
Non poter intraprendere mai nulla, senza che l'inquietudine non ne faccia un supplizio.
E non poterci far nulla, o quasi...
"Devi convincerti...". Me l'hanno detto ceno volte. Se lo potessi...
Signore, in mancanza di meglio, ti offro i miei timori e i miei tormenti.
Le lettere riscritte tre volte a cui manca sempre qualcosa...
La pausa assurda del telegramma, quando i miei cari partono in macchina...
Il rubinetto del gas verificato dieci volte, e la porta di entrata ispezionata ogni sera...
La paura "che si tratti di qualcosa di grave", quando ho mal di testa...
E le preoccupazioni giornaliere girate e rigirate cento volte, quando ho spento la luce.
Signore, che io almeno faccia quello che posso per uscire da questo mondo deprimente dei miei avvilimenti e dei miei sogni.
Preservami da queste ombre, cento volte più inquietanti di un vero pericolo.
Signore, ho bisogno di coraggio.
Per resistere a questo bisogno insidioso di ricominciare dieci volte un lavoro, che riconosco ben fatto fin dalla prima volta...
Per non consultare il dizionario medico alla prima emicrania...
Per non ritornare a confessarmi per timore di non aver fatto tutto...
Ho bisogno del tuo aiuto, Signore.
Per conquistare giorno per giorno la mia libertà.
Per strappare piccole vittorie al dominio dei miei incubi.
Signore, nelle mie tenebre, ho bisogno di sentir dire: "Sono qui io... non temere".
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