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O Chiara, che con la luce della tua vita evangelica rischiarasti l'orizzonte del tuo secolo,
illumina anche noi che, oggi più che mai, siamo assetati di verità e di vero amore.
Con la testimonianza della tua vita,
tu hai da dire anche a noi, dopo sette secoli,
una parola di speranza e di fiducia che attinge la sua forza dal Vangelo, verità eterna.
Guarda, o Chiara, alle tue figlie che sparse in tutto il mondo
vogliono continuare silenziosamente la missione di Maria, Vergine e Madre,
nel cenacolo dove sotto il soffio dello Spirito nasceva e si sviluppava la Chiesa.
Guarda a tutta la gioventù che cerca attraverso le vie più disparate di realizzare se stessa
e guidala verso quella pienezza di vita che solo Cristo ci può dare.
Guarda, o Chiara, anche chi è verso il tramonto della vita
e fagli sentire che nulla è perduto
quando ancora rimane il desiderio di ricominciare da capo
per fare meglio, per essere più buoni.
E fa', o Chiara, che tutti, quando saremo giunti alla soglia dell'Eternità,
possiamo come te benedire Dio che ci ha creato per il suo amore!
Amen.
Ha appena dodici anni Chiara, nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, quando Francesco d'Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall'esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S.Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa. Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle «povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa e dove Francesco detta una prima Regola. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà». Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243. (Avvenire)