Menu principale:
Non è paura, ma il riconoscere la santità e la trascendenza, la maestà di Dio. E’ il santo che cantiamo ogni giorno a Messa (Is 6,1). Rende vivo il valore di Dio nella nostra vita, ci fa coscienti della sua presenza e ci fa dispiacere di far qualcosa contro di Lui. Adorazione, lode, ringraziamento partono da qui.
Sir 1,9-
Sal 25 Chi è l’uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire. Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza. Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati".
Mt 24 essere pronti per la venuta del Signore (Discorso escatologico)..
Non è la paura e non è neanche in contrasto con l’amore. Esso è prima di tutto rispetto, riconoscimento della sua grandezza, fiducia nella sua giustizia.
E’ il monito profetico che ci invita fortemente a non fare compromessi col male. Con la giustizia di Dio non si scherza.
E’ un riconoscere che i suoi pensieri non sono i nostri pensieri, le sue vie non sono le nostre vie.
In continuazione l’Antico Testamento ci invita a temere Dio. E’ però un riconoscerlo Padre. E’ timore filiale intriso di affetto, è più un non voler rattristarlo col nostro comportamento sbagliato che non un temerne il castigo.
Frutto del Timore del Signore è la coerenza.