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Sveglia, tremo al guardarti;
addormentata, oso vederti;
perciò, anima della mia,
io veglio mentre tu dormi.
Sveglia ridi, e ridendo, le tue labbra
inquiete mi sembrano
lampi vermigli che serpeggiano
su un cielo di neve.
Addormentata, gli angoli della tua bocca
piega un sorriso lieve,
soave come la scia luminosa
che lascia un sole morente.
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Sveglia guardi, e al guardare, i tuoi occhi
umidi risplendono
come l'onda azzurra nella cui cresta
il sole ferisce scintillando.
Attraverso le tue palpebre, addormentata,
placido fulgore spandi,
quale versa, di luce un tiepidoraggio,
la lampada trasparente...
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Sveglia parli, e parlando, vibranti
le tue parole sembrano
pioggia di perle che, nella dorata coppa,
si versa come un torrente.
Addormentata, nel mormorio del tuo respiro
compassato e tenue,
ascolto io un poema che la mia anima
innamorata comprende...
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Sul mio cuore la mano
ho messo perchè non suoni
il suo battito, e della notte
turbi la calma solenne.
Del tuo balcone le persiane
ho già chiuso, perché non entri
il bagliore noioso
dell'aurora e ti svegli.
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