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Il dono calpestato
Entriamo nel problema della sessualità. Anzitutto è da ribadire una verità che oggi si va offuscando. Mai come oggi il sesso è stato tanto vituperato, profanato, calpestato.
Bisogna partire anzitutto da idee chiare. La sessualità non è un'invenzione umana: è nata dalla mente di Dio, e tutto quello che viene dalla mente di Dio è perfetto. Però...
Sentite un paragone. Un giovane papà sogna di fare con la tredicesima il più bel dono al suo bambino che è pieno di vitalità. Gli compra la bicicletta nuova fiammante. Cosa direste se il bambino, mentre il papà è al lavoro e nessuno lo vede, prende la bicicletta, la porta in cortile, poi con un martello di suo padre, aiutato da un coetaneo più robusto di lui, la fa a pezzi, riducendola a un mucchio di rottami? Cosa pensereste voi davanti a un atto simile?
Mi direste: è un piccolo mascalzone, ha nel sangue qualcosa di depravato, non basta nemmeno sculacciarlo, bisogna punirlo in modo che comprenda la sua insensatezza.
Bene, lo sapete che in tanti giovani succede proprio questa storia con la loro sessualità? Un dono straordinario di Dio viene ridotto a un cumulo di rovine, in un momento di insensatezza. E poi questi ragazzi non risalgono più la china, rimangono senza forze, poveri uccelli con le ali tarpate.
L'educazione sessuale
Se ne è fatto un gran polverone, in campo educativo, dell'educazione sessuale: gente per il sì, gente per il no, schieramenti contrapposti, feroci.
Naturalmente noi cristiani siamo per il sì, noi diciamo che si deve fare educazione sessuale. Solo che affermiamo che il compito primario è della famiglia; se la famiglia non ci arriva, allora va aiutata; se non può essere aiutata, in seconda battuta andrebbe bene anche la scuola.
Ma c'è un rischio: che facciano salire in cattedra dei somari che hanno idee distorte sull'educazione sessuale. La scuola prende spesso questi abbagli: dà la parola a gente incompetente. L'educazione sessuale non si insegna come la storia o la geografia o le scienze naturali, non la può insegnare un maestro che è complessato dal sesso.
Non basta essere brillanti, bisogna essere sessualmente maturi, gente che vive una sessualità armoniosa e virtuosa, gente adulta nel suo sviluppo sessuale, trasparente, capace di parlare di sesso guardando negli occhi i propri figli. Di insegnanti così, giudicatelo voi se la scuola non è un tantino carente.
Dunque, noi cristiani siamo per l'educazione sessuale, e riteniamo che per voi giovani urge un'educazione sessuale ad ampio raggio.
1. CINQUE GRADINI DI MATURAZIONE SESSUALE
Cominciamo. Direi che il giovane deve salire cinque gradini di maturazione. Questi:
l. allargare gli orizzonti della sessualità;
2. educarsi al pulito;
3. educarsi all'amore;
4. educarsi al sacro;
5. capire che Dio chiama tutti alla santità.
2 • ALLARGARE GLI ORIZZONTI DELLA SESSUALITÀ
La prima cosa da mettersi in testa e nel cuore è la grandezza e bellezza della sessualità: capirla come un grandioso progetto di Dio. E ogni progetto di Dio è santo!
La sessualità è un dono che purtroppo Dio ha affidato all'incoscienza degli uomini, e tanti l'hanno smantellata nella sua dignità.
Per molta gente dal Cervello piccolo la sessualità ha un certo contenuto di macchiato. Che pena! Da Dio non vengono doni macchiati o guasti. Se c'è qualcosa di sporco nella sessualità, viene solo dall'uomo, non da Dio.
La sessualità è un dono fatto da Dio per l'elevazione dell'uomo: è una delle poesie più stupende della vita umana; attraverso questo dono la vita umana si propaga, si conserva, si arricchisce.
Da questo dono nasce la famiglia: il fiore più bello per la formazione e la difesa dell'uomo. Oggi, declassando e inquinando la sessualità, si è anche inquinata la famiglia; anzi, quando la sessualità è profanata, ecco, comincia lo sgretolamento della famiglia. Datemi degli sposi che profanino la loro sessualità, voi vedrete che giungeranno a poco a poco a distruggere la famiglia e a tirare su delle creature infelici.
Il peccato umano ha ferito tutto l'uomo, anche la sua sessualità. Per questo la sessualità ha bisogno di redenzione, e di formazione.
(Padre Andrea Gasparino)