Romeo e Giulietta, Scena V, La casa dei Capuleti - William Shakespeare - leggoerifletto

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Romeo e Giulietta, Scena V, La casa dei Capuleti - William Shakespeare



Scena V - Verona, la casa dei Capuleti

Romeo

-Oh, ch'ella insegna perfino alle torce come splendere di più viva luce!
Par che sul buio volto della notte ella brilli come una gemma rara pendente dall'orecchio d'una Etiope.
Bellezza troppo ricca per usarne, troppo cara e preziosa per la terra!
Ella spicca fra queste sue compagne come spicca una nivea colomba in mezzo ad uno stormo di cornacchie.
Finito questo ballo, osserverò dove s'andrà a posare e, toccando la sua, farò beata questa mia rozza mano...
Ha mai amato il mio cuore finora?...
Se dice sì, occhi miei, sbugiardatelo, perch' io non ho mai visto vera beltà prima di questa notte.

dialogo fra Giulietta e Romeo nella scena in cui si incontrano per la prima volta:


Romeo
– Se con indegna mano profano questa tua santa reliquia (è il peccato di tutti i cuori pii), queste mie labbra, piene di rossore, al pari di contriti pellegrini, son pronte a render morbido quel tocco con un tenero bacio.

Giulietta
– Pellegrino, alla tua mano tu fai troppo torto, ché nel gesto gentile essa ha mostrato la buona devozione che si deve. Anche i santi hanno mani, e i pellegrini le possono toccare, e palma a palma è il modo di baciar dei pii palmieri.

- Santi e palmieri non han dunque labbra?

- Sì, pellegrino, ma quelle son labbra ch'essi debbono usar per la preghiera.

– E allora, cara santa, che le labbra facciano anch'esse quel che fan le mani: esse sono in preghiera innanzi a te, ascoltale, se non vuoi che la fede volga in disperazione.

– I santi, pur se accolgono i voti di chi prega, non si muovono.

– E allora non ti muovere fin ch'io raccolga dalle labbra tue l'accoglimento della mia preghiera. (la bacia) Ecco, dalle tue labbra ora le mie purgate son così del lor peccato.

– Ma allora sulle mie resta il peccato di cui si son purgate quelle tue!

– O colpa dolcemente rinfacciata! Il mio peccato succhiato da te! E rendimelo, allora, il mio peccato. (la bacia ancora)

– Sai baciare nel più perfetto stile.

(William Shakespeare)


 


Romeo e Giulietta (1594-95) tragedia in 5 atti in versi e in prosa di W. Shakespeare. Nel 1968 Zeffirelli girò il film ispirato alla famosa tragedia di Shakespeare e per alcune importanti scene scelse un luogo ben lontano dalla Verona che fu il teatro della tragedia dei due giovani amanti: la chiesa di San Pietro a Tuscania. Non era la prima volta e non sarà l'ultima che un grande regista scelga questa splendida basilica romanica per girare i suoi film. Ricordiamo l'Otello di Orson Welles del 1948, Uccellacci e Uccellini di Pierpaolo Pasolini, il Brancaleone di Monicelli, il Francesco della Cavani. A San Pietro Zeffirelli ambientò il matrimonio segreto fra Giulietta e Romeo e le scene finali della tragedia, quelle della tomba di famiglia di Giulietta, dove si svolgerà il triste epilogo, furono girate nella cripta della chiesa.
Il film è stato girato in inglese e si presentò con varie candidature al premio Oscar aggiudicandosi quello per la fotografia (Pasqualino De Santis) e per i costumi (Danilo Donati) e  tre Premi Golden Globe (miglior film straniero in lingua inglese, miglior giovane promessa maschile e femminile).Gli attori principali sono molto vicini all'età dei personaggi originali; Leonard Whiting (Romeo) aveva 17 anni, Olivia Hussey (Giulietta) 16. A causa della scena di nudo tra i due e la minore età dei protagonisti, (Giulietta spostando il lenzuolo scopre il seno), Zeffirelli dovette ottenere un permesso speciale dalla censura italiana. In America e in Inghilterra il film uscì “solo per adulti”. Alla stessa Hussey fu proibito entrare in sala per vedere il film perché ritenuto per adulti a causa della sua breve scena di nudo, e lei commentò. "come è  possibile che non possa vedere sullo schermo qualcosa che  - vedo nello specchio ogni giorno - ". La canzone "Ai giochi addio" (What is a youth) è cantata da Bruno Filippini.

 
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