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"Alcuni non sapevano perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco.
Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi.
Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico.
Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa", lui mi confortava.
E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa.
E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri.
Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti.
E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no?
E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".
(papa Francesco, 16 marzo 2013, incontro con i giornalisti)