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"Da che l’uomo è uomo, prega.
Sempre e ovunque l’uomo si è reso conto che non è solo al mondo, che c’è qualcuno che lo ascolta. Sempre si è reso conto che ha bisogno di un Altro più grande e che deve tendere a Lui perché la sua vita sia ciò che deve essere. Ma il volto di Dio è sempre stato velato e solo Gesù ci ha mostrato il Suo vero volto.
Chi vede Lui vede il Padre (cfr. Gv 14,9). Così, se da una parte all’uomo risulta naturale pregare (chiedere nel momento del bisogno e ringraziare nel momento della gioia), d’altra parte c’è sempre anche la nostra incapacità di pregare e di parlare a un Dio nascosto. Non sappiamo cosa conviene domandare, dice san Paolo (cfr. Rm 8,26).
Perciò dobbiamo sempre dire al Signore, come i discepoli: «Signore, insegnaci tu a pregare» (Lc 11,1). Il Signore ci ha insegnato il Padre nostro come modello dell’autentica preghiera e ci ha donato una Madre, la Chiesa, che ci aiuta a pregare.
La Chiesa ha ricevuto dalla Sacra Scrittura un grande tesoro di preghiere. Nel corso dei secoli sono salite, dai cuori dei fedeli, numerose preghiere con cui essi sempre di nuovo si indirizzano a Dio. Nel pregare con la Madre Chiesa noi stessi impariamo a pregare.
Ci accompagnano lungo tutte le vicende della nostra vita e ci aiutano a celebrare la liturgia della Chiesa pregando."
Introduzione del cardinal Ratzinger a "Chi prega si salva" di 30Giorni (2005).