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Nasce a Bilbao nel 1864 e dopo aver compiuto gli studi liceali si trasferisce a Madrid, dove si dedica allo studio della letteratura e della filologia fino al 1884. Partecipa a diversi concorsi riuscendo infine a ottenere la cattedra di greco all'Università di Salamanca, di cui diverrà anche rettore.
Verso il 1894 inizia sia la sua attività politica all'interno del partito socialista spagnolo, sia l'attività letteraria con numerose opere di narrativa (Pace nella guerra, 1897; Nebbia, 1914; Abel Sanchez, 1917; San Manuel Bueno, 1933; Tre novelle esemplari, 1920), teatro (Fedra, 1910; L'altro, 1926; Ombre di sogno, 1926) e poesia (Il Cristo di Velazquez, 1920; Romancero dell'esilio, 1928; Canzoniere, Diario poetico, pubblicato postumo nel 1955).
A causa della sua avversione alla dittatura di Primo de Rivera, viene esiliato a Fuerteventura, nelle isole Canarie, da dove riesce a fuggire in Francia, vivendo prima a Parigi e poi a Hendaye. Nel 1931 ritorna a Salamanca dove, oltre alla cattedra di lingua spagnola, riassume il rettorato. Eletto sindaco onorario della città e chiamato a far parte della Real academia espanola, nell'agosto del 1936 è destituito dall'incarico per aver criticato il governo della Seconda Repubblica. Riconfermato in carica dai nazionalisti, viene nuovamente deposto e condannato agli arresti domiciliari a causa di un violento scontro con un generale. Muore dopo soli due mesi.