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Signore, decisamente le cose non sono come le avevo immaginate.
Quelli che appartengono alla tua chiesa mi fanno pena e mi deludono.
Molte volte mi chiedo se non dovrei lasciarli...
Hanno gli stessi difetti degli altri, e ciò mi urta e mi scandalizza.
Mi urta soprattutto il fatto che si danno il tono di riformatori.
E la sufficienza di alcuni di loro...
Quella insopportabile sufficienza di persone che hanno sempre ragione.
Si direbbe sempre, ad ascoltarne alcuni, che tu ti fai garante della più piccola delle loro parole.
Perfino quando parlano di ciò che ignorano.
Li vorrei più santi. Li vorrei più umili.
Signore, per dirti tutto, sono al punto che mi snervano.
E mi accade di trovarmi molto imprudente ad aver detto loro: "Chi ascolta voi, ascolta me." (Luca, X, 16).
E tuttavia, Signore, no, non devo lasciare la tua Chiesa.
Non devo separarmi dalla comunità, col pretesto di trovarmi meglio.
Voglio restare fra i tuoi, là dove tu sei.
Dopo tutto tu ci hai pur sopportato, loro e me.
Bisognerebbe che giungessi a amarli. Con un amore della volontà.
Oh! Non con un amore del sentimento. Questo, no. Non lo posso fare. E, d'altra parte, non è questo che tu mi domandi.
Ciò che tu vuoi, è la purezza della volontà, al di là della ripugnanza.
Signore, vorrei promettertelo, questo sforzo per amarli. Con la tua grazia.
Concedimi di capire un po' meglio questa cosa, tuttavia così semplice, che essi sono uomini.
Uomini come me, non migliori, non peggiori.
Chi dunque avresti scelto per manifestarti agli uomini di ogni tempo, se non uomini?
Uomini del loro tempo.
Uomini come gli altri, con tutti i rischi che tutto ciò comporta e che tu hai assunto da tutta l'eternità.
Che mi aspettavo dunque? Che fossero perfetti?
Ma che sapevo della storia e della natura degli uomini, di ciò che è la redenzione, quando sognavo una chiesa esente da miserie, da ambizioni umane, da errori...
Avevo costruito in me la Chiesa dei miei sogni...
Non le mancava che di essere umana. Le mancava solo di esistere.
La tua Chiesa è forse responsabile dei miei sogni?
Porta forse il peso del mio ottimismo?
Signore, fammi la grazia di non evadere dalla condizione umana.
Dammi inoltre un altro sguardo: più profondo e anche più semplice, che mi faccia vedere meglio certi raggi di luce, o di bellezza molto pura, splendori inattesi che bisognerebbe meditare.
"La vostra gioia -
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