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Henry Charles Bukowski (nato in Germania nel 1920, morto a San Pedro nel 1994). Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, con il sesso e da rapporti tempestosi con le persone.
La sua lapide recita: “Don't Try” (Non provare), una frase che usa in una delle sue poesie, consigliando gli aspiranti scrittori e poeti riguardo l'ispirazione e la creatività. Bukowski spiega la frase in una lettera del 1963:
«Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico. »
Ha due anni si trasferì a Los Angeles. La vita negli States non era facile, erano gli anni della depressione economica e la sua situazione familiare era travagliata. Nel 1938 si diplomò alla L.A. High School, subito dopo cominciò a lavorare come magazziniere, ma era un mestiere che non sopportava e così dopo essersi licenziato, lasciò casa andando a vivere in squallide camere in affitto. Cambiava città di continuo, New Orleans, San Francisco, St. Louis, Philadelphia, perché sempre al centro di risse. Arrestato per renitenza alla leva, riuscì lo stesso ad inviare i suoi racconti a delle riviste popolari che, nel 1944, pubblicarono il suo primo racconto. Una volta uscito dal carcere, però, la sua vita non cambiò: ritrovato spesso in condizioni disperate a causa dell’alcolismo, scommettitore, frequentatore di bordelli, la sua anima trovò pace solo con la morte.