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Portare ovunque l’acqua della pace Chi sono gli operatori della pace? Sono i
tecnici delle condutture; gli impiantisti delle reti idrauliche; gli esperti
delle rubinetterie. Sono coloro che, servendosi di tecniche diversificate, si
studiano di portare l'acqua della pace nella fitta trama dello spazio e del
tempo, in tutte le case degli uomini, nel tessuto sociale della città, nei
luoghi dove la gente si aggrega e fioriscono le convivenze. Qui è bene sottolineare una cosa. L'acqua è
una: quella della pace. Le tecniche di conduzione, invece, cioè le mediazioni
politiche, sono diverse. E diverse sono anche le ditte appaltatrici delle
condutture, ed è giusto che sia così. L'importante è che queste tecniche
siano serie, intendano servire l'uomo e facciano giungere l'acqua agli
utenti. Senza inquinarla. Se lungo il percorso si introduce del veleno,
non si serve la causa della pace. Senza manipolarla. Se nell'acqua si inseriscono additivi
chimici, magari a fin di bene, ma derivanti dalle proprie impostazioni
ideologiche, non si serve la causa della pace. Senza disperderla. Se lungo le tubature si aprano falle, per
imperizia o per superficialità o per mancanza di studio o per difetti tecnici
di fondo, non si serve la causa della pace. Senza trattenerla. Se nei tecnici prevale il calcolo, e si
costruiscono le condutture in modo tale che vengano favoriti interessi di
parte, e l'acqua, invece che diventare bene di tutti, viene fatta ristagnare
per l'irrigazione dei propri appezzamenti, non si serve la causa della pace. Senza accaparrarsela. Se gli esperti della condutture si ritengono
loro i padroni dell'acqua e non i ministri, i depositari incensurabili di
questo bene di cui essi devono sentirsi solo i canalizzatori,
non si serve la causa della pace. Senza farsela pagare. Se i titolari della rete idrica si servono
delle loro strumentazioni per razionare astutamente le dosi e schiavizzare la
gente prendendola per sete, non si serve la causa della pace. Si serve la
causa della pace quando l'impegno appassionato dei politici sarà rivolto a
che le città vengano allagate di giustizia, le case siano sommerse dai fiumi
di rettitudine e le strade cedano sotto un' alluvione di solidarietà, secondo
quello splendido versetto del profeta Amos : "Fate in modo che il
diritto scorra come acqua di sorgente, e la giustizia come un torrente sempre
in piena " (Am 5,24). Coraggio, allora! (don Tonino Bello) Tratto da: Vegliare nella notte,don Tonino
Bello, Edizioni San Paolo, 1995 |
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