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·         Le quattro candele

Questa è la storia di quattro candele che, bruciando, si consumavano lentamente.

 

Bruciavano e si consumavano inutilmente perché - dicevano loro –

“Nessuno si cura di noi, nessuno approfitta della nostra luce e del nostro calore”.

 

Così si espresse la prima candela:

 

“Io sono la Pace, gli uomini non riescono a mantenermi,

penso proprio che non resti altro da fare che spegnermi”.

Così fu, e a poco a poco la candela si lasciò spegnere completamente.

 

Anche la seconda candela a poco a poco, vedendo spenta la prima candela, si lasciò prendere dallo sconforto e disse:

 

"Io sono la Fede, purtroppo non servo a nulla, gli uomini non ne vogliono sapere di me e perciò non ho motivo che resti accesa”.

Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

 

Triste e sconsolata, la terza candela a sua volta disse:

 

"Io sono l'Amore. Non ho forza per continuare a rimanere accesa.

Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.

Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari".

E, senza attendere oltre la candela si lasciò spegnere.

 

Inaspettatamente, un bimbo, in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente.

Impaurito per la semi oscurità disse:

"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio".

E così dicendo scoppiò in lacrime.

 

Allora la quarta candela impietositasi, disse:

 

“Non temere, non piangere: finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre candele. Io sono la Speranza”.

 

Con gli occhi gonfi e lucidi di lacrime, il bimbo prese la candela della Speranza e riaccese tutte le altre.

 

Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore …

E che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo capace in ogni momento di riaccendere, con la sua speranza, la fede, la pace e l’amore.

 

 

 

candele by stefania 2011.jpg

Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte.

Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: " È vera?"

Sulla seconda campeggiare la domanda: " È necessaria ?"

Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: "È gentile ?"

Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande.

Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.

(Romano Battaglia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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