Leggoerifletto |
Pensieri d'amore e di misericordia. Preghiere, lettere e citazioni che
siano di nutrimento per l'anima. |
Tutti gli aggiornamenti su http://www.leggoerifletto.blogspot.com/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Angusta è la casa della mia anima perché
tu possa entrarvi: allargala dunque; è in rovina: restaurala; alcune cose contiene, che possono offendere
la tua vista, lo ammetto e ne sono consapevole: ma chi potrà purificarla, a
chi griderò, se non a te: "Purificami, Signore, dalle mie brutture
ignote a me stesso, risparmia al tuo servo le brutture degli altri" ? Credo, perciò anche parlo Signore, tu sai
: non ti ho parlato contro di me dei miei delitti, Dio mio, e tu non hai
assolto la malvagità del mio cuore ? Non disputo con te , che sei la verità, e
io non voglio ingannare me stesso, nel timore che la mia iniquità s'inganni
. Quindi non disputo con te, perché, se ti
porrai a considerare le colpe, Signore, Signore, chi reggerà? (Sant’Agostino) |
Agostino scrive la Città di Dio La tela di autore ignoto del Settecento si trova a Martina Franca nella
chiesa di S. Agostino. Questa chiesa era annessa al convento delle suore
agostiniane che un tempo vi risiedevano. Attualmente l'edificio è occupato
dalle suore salesiane. Il dipinto ci presenta un Agostino dall'aspetto
giovanile, dalla lunga e folta barba nera, il viso che scruta estatico le
profondità del cielo quasi a prendere ispirazione per scrivere il De Civitate Dei. Sullo sfondo cinque angioletti osservano la
scena dando un tocco di vivacità e di serenità all'ambiente austero. Agostino
tiene in mano una penna d'oca con cui verga dei fogli di un libro su cui
campeggia il titolo De Civitate Dei. |
Copyright 2010 © Leggoerifletto by Stefania Paraluppi.All rights
reserved.