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È sempre colpa degli altri!
Una
delle cose essenziali della vita umana, e a cui purtroppo molti cercano di
sottrarsi, è la responsabilità personale.
Ogni volta che diciamo: «Non è stata colpa mia»; «È stato lui che ... »;
«Sono stato costretto a ... »; «Non ho potuto far altrimenti...», cerchiamo
scuse per giustificare la nostra condotta irresponsabile.
Se ho capito chi sono, se ho la piena consapevolezza dei miei diritti e dei
miei doveri, se non dò all'opinione o al giudizio
altrui un valore superiore alla "mia" opinione e al "mio"giudizio,
ecco che non mi troverò più a dover dare la colpa agli altri.
Se ho fiducia nella mia capacità di discernimento, ecco che sarò pienamente
convinto di ogni mia azione.
Se giudico l'operato o il pensiero altrui un errore, cioè contrario ai miei principi,
ecco che non mi farò coinvolgere, ma avrò la forza morale di rifiutare ciò
che altri vorrebbero impormi ..
Essere responsabili è la chiave per una vita consapevole e appagante.
Come il bambino, dopo aver lavorato a lungo con i suoi cubetti, ammira alla
fine la sua opera dicendo orgogliosamente: «L'ho fatto tutto da solo», così
anche noi dobbiamo sforzarci di operare su noi stessi, sulla nostra
coscienza, sulla nostra psiche, per convincerci che la nostra vita è nelle
nostre mani. Rendiamoci finalmente conto che la scelta è solo nostra.
Se voglio smettere di fumare, è inutile che io dica: «Però mi calma i nervi»,
oppure: «Nel mio ambiente tutti fumano. Mi è impossibile smettere». In questo
modo cerco di togliermi di dosso la responsabilità di scelta, scaricandola su
altri fattori.
«Volere è potere», dice il vecchio adagio. Ed è verissimo. Finché mi limito a
dire: «Tenterò, farò del mio meglio, vedrò se ci riesco ... », non otterrò
mai niente di positivo. «Tenterò» equivale a «non voglio», o «non mi sento
all'altezza», oppure «non ho il coraggio di scelta definitiva».
Troviamolo, questo coraggio, e vedremo come la nostra esistenza assumerà una
colorazione diversa.
Via il grigio del "ma", del "però".
Se metto il bicchiere sull'orlo del tavolo, è facile che cada a terra. Dopo
sarà inutile prendersela col tavolo o col bicchiere, o magari con la corrente
d'aria o la vibrazione di un treno di passaggio che ne hanno causato la
caduta fisica.
La responsabilità è solo mia, in quanto stava a me prevedere quanto sarebbe
potuto accadere e quindi poggiate il latte in mezzo al tavolo e non
sull'orlo, o in frigorifero, o berlo direttamente.
Tutto quanto "ci circonda" può servire a rendere la nostra vita più
comoda, più utile o più piacevole. Dobbiamo però fare attenzione a usare con
criterio quanto è a nostra disposizione.
L'automobile può farci viaggiare velocemente accorciando le distanze, può
condurci in cima a una vetta evitandoci la fatica della scalata. Può essere
però anche strumento di rovina e morte se non sappiamo usarla con prudenza o
se, peggio ancora, volontariamente la rendiamo artefice della nostra
distruzione. Possiamo fare lo stesso con la ricchezza, con l'amore, con la
bellezza, col potere.
Tutte
cose splendide, se sappiamo usarle nel modo opportuno, per il fine vero per
il quale ci sono state date.
(Anthony De Mello)
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Volete cambiare il mondo? Che ne dite di cominciare da voi stessi? Che
ne dite di venire trasformati per primi? Ma come si ottiene il cambiamento?
Attraverso l'osservazione. Attraverso la comprensione. Senza interferenze o
giudizi da parte vostra. Perché quel che si giudica non si può comprendere.
(Messaggio per un’aquila che si crede un pollo)
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