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·         Una storia di mani

La tua morte, o Gesù, è una storia di mani.

Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore.

Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore.

Prima di giudicare, però, pensiamoci.
Ci sono dentro anche le nostre mani.

Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori.

La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione.
Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani.

Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...

(don Primo Mazzolari)

Fonte: Preghiere, ed. La Locusta

 

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Particolare del quadro "La deposizione Borghese" di Raffaello Sanzio: il gioco delle mani tra la Maddalena e Gesù è uno dei punti poeticamente più alti e commoventi del quadro. C’è delicatezza e un equilibrio che contrastano con il senso freddo di morte che pervade il corpo di Gesù.

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Raffaello Sanzio
Deposizione Borghese (1507)
Villa Borghese, Roma, Italy